Coronavirus e lavoro: regole da seguire con autocertificazione o certificazione aziendale

E il coronavirus e il lavoro? L’autocertificazione o il certificato rilasciato dal lavoratore per giustificare i suoi spostamenti fuori e dentro la zona del comune in cui vive: il nuovo Decreto del 9 marzo 2020 attraverso il Presidente del Consiglio dei Ministri richiede la necessità di avere pronta la documentazione corretta per provare l’esistenza del rapporto di lavoro.

È possibile viaggiare per motivi professionali, anche se è necessario avere un documento di autocertificazione in ogni momento del viaggio per dimostrare di aver lasciato il proprio luogo di residenza.

Questo nuovo decreto presidenziale del 9 marzo 2020 porta con sé la necessità di una conoscenza approfondita delle regole da rispettare per i dipendenti e le aziende che possono adattarsi al lavoro da casa.

È possibile lasciare la propria casa per motivi di lavoro e ci si può spostare all’interno del comune o fuori, sempre in caso di necessità o per motivi di lavoro. In ogni caso, l‘autocertificazione sarà richiesta per provare questa necessità inevitabile.

Come si vede, la chiusura ordinata per tutta l’Italia, come misura per fermare il rischio di diffusione del coronavirus, non sta fermando il mondo del lavoro. Come dobbiamo comportarci e quali documenti dobbiamo avere pronti?. Esaminiamo la questione, analizzando le regole che i lavoratori devono osservare e seguire.

Autocertificazione o certificato aziendale: Coronavirus e lavoro, regole da seguire

Dal 10 marzo 2020, le restrizioni che sono state stabilite nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, saranno stabilite per tutta l’Italia.

Per saperne di più  Cosa succede ai beni ereditati in caso di divorzio?

In tutta Italia, sarà obbligatorio ridurre gli spostamenti dalla propria abitazione, e solo in caso di lavoro, situazioni essenziali o per motivi di salute, sarà possibile uscire ed entrare nella zona delimitata dal comune.

Il coronavirus può sconvolgere il nostro normale stile di vita, ma non fermerà il nostro mondo del lavoro.

Se è necessario uscire di casa per lavorare, dovrete portare un’autodichiarazione, utilizzando il modulo fornito dal Ministero dell’Interno, che potrete compilare se venite fermati dalla polizia.

È possibile spostarsi da un comune all’altro, così come all’interno dello stesso comune, se ci sono obblighi legati al lavoro che possono essere dimostrati con l’autocertificazione.

Ecco perché il pendolarismo sarà consentito, come ha chiarito il Primo Ministro Conte durante la presentazione del decreto del 9 marzo 2020.

Si raccomanda vivamente che il dipendente di un’azienda che, per ragioni legate alla sua attività professionale, non possa utilizzare il lavoro a distanza, abbia sempre una documentazione che provi le ragioni per cui ha lasciato il suo luogo di residenza.

L’autocertificazione è sufficiente, ma è anche consigliabile che il datore di lavoro abbia pronto un certificato aziendale per avere, tra l’altro, informazioni esatte sul luogo, gli orari e i turni di lavoro del dipendente.

Il certificato rilasciato dall’azienda è un elemento importante per poter giustificare i movimenti del lavoratore.

Il datore di lavoro è obbligato a proteggere la salute e la sicurezza dei suoi dipendenti

I datori di lavoro devono incoraggiare i loro dipendenti a prendere ferie o permessi ordinari. Stabilite dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, queste disposizioni si applicano in tutta Italia a partire dal 10 marzo.

Per saperne di più  Possono licenziarti mentre sei in malattia?

In settori come la ristorazione, il commercio o il turismo, è possibile scegliere di anticipare le ferie che possono aiutare a superare il periodo di difficoltà oggettive e la riduzione dell’attività professionale a causa del coronavirus.

In tutti gli altri casi, e in quelle attività in cui il lavoro a distanza non è possibile, il datore di lavoro ha l’obbligo di prendersi cura della sicurezza e della salute dei suoi dipendenti durante il loro lavoro.

All’interno degli standard minimi di protezione contro il coronavirus, deve essere garantita una distanza minima di un metro tra le persone, così come il divieto di incontri che possono avvenire nelle aziende.

Deja un comentario